Li usiamo tutti i giorni: creme, lozioni, deodoranti e profumi. Ma cosa stiamo applicando sul nostro corpo?
Si tratta di cosmetici. Conosciamoli più da vicino per capire come agiscono e quali benefici o problematiche possono comportare.
Cos’è un cosmetico?
L’Unione Europea lo classifica come “qualsiasi sostanza o miscela destinata a essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano”.
In generale si può definire come un prodotto che ha come scopo il miglioramento dell’estetica della persona.
3 sono le principali categorie in cui possiamo raggruppare questi prodotti:
- cura del corpo, del viso e dei capelli,
- igiene personale,
- make-up.
Cosmetici: da cosa sono composti?
Un prodotto cosmetico è costituito da uno o più principi attivi mescolati a una “base”, costituita a sua volta da emulsionanti, conservanti, umettanti, siliconi, coloranti e profumi.
La composizione data da questi elementi è regolamentata dall’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), ovvero il sistema internazionale per catalogare qualsiasi elemento naturale o di sintesi presente nei cosmetici.
Ti sarà capitato spesso di trovare il principio attivo, magari tanto pubblicizzato in una certa crema, solo tra gli ultimi nomi della lista di ingredienti, che ne rispetta la concentrazione percentuale presente.
Principio attivo: come interagisce con la pelle?
Il principio attivo è quell’ingrediente che partecipa attivamente, come dice il nome stesso, al miglioramento della superficie biologica sulla quale viene applicato, la nostra pelle.
Partiamo dunque dall’analisi di questo organo per capire come può avere dei benefici grazie all’interazione con i cosmetici.
Cos’è la pelle?
La pelle è la complessa superficie biologica che funge da barriera verso l’ambiente esterno, proteggendoci contro i microrganismi, i traumi e gli agenti patogeni.
Proprio grazie a questa azione protettiva, anche l’assorbimento dei prodotti cosmetici può risultare difficoltoso.
Possiamo immaginare la pelle come una barriera composta da più strati:
- l’epidermide. La parte più esterna composta soprattutto dallo strato corneo che funge da efficace barriera. Il suo spessore varia di molto a seconda delle zone, ad esempio, il contorno occhi ha uno spessore più sottile dal resto del viso;
- il derma. In questo strato si trovano i follicoli piliferi, le ghiandole sebacee, le terminazioni nervose e dei vasi sanguigni;
- l’ipoderma. È lo strato inferiore nel quale viene depositato il grasso sottocutaneo e sono presenti vasi sanguigni di più grandi dimensioni.
Come funziona un principio attivo a contatto con la pelle?
I principi attivi interagiscono con la pelle cercando la via migliore per penetrare e agire con la massima efficacia.
Si realizzano principalmente due scenari:
- le sostanze liposolubili e di piccole dimensioni sono assorbite con buona efficienza.
Interagendo con i lipidi cutanei, infatti, riescono a raggiungere gli strati più profondi.
Tra queste le vitamine A, E e D sono tra gli ingredienti cosmetici più famosi.
Anche alcuni medicinali, come creme, gel e cerotti transdermici, sfruttano l’assorbimento dermico;
- le molecole idrosolubili e di grandi dimensioni faticano ad essere assorbite del tutto.
Spesso rimangono depositate proprio sull’epidermide.
I famosi acido ialuronico e collagene ricadono proprio in questa classe e per migliorarne l’assorbimento vengono idrolizzati, cioè spezzettati in piccoli frammenti.
In generale la percentuale di principi attivi contenuta nei cosmetici è molto bassa (1-3%) e solo una piccola parte di questi viene assorbita.
È chiaro, quindi, il motivo per il quale il risultato cosmetico non è subito evidente.
Per cercare di aiutare il processo di assorbimento vengono inseriti nella “base” dei prodotti cosmetici degli ingredienti capaci di favorirlo.
Esistono diverse strade a oggi scelte dai produttori di cosmetici, ecco qualche esempio:
- esfoliare (scrub) e fluidificare la matrice lipidica superficiale,
- aumentare il contenuto d’acqua nello strato corneo (umettanti),
- creare un film sulla pelle che intrappola gli attivi (siliconi).
Cosmetico: quando è efficace?
Prima di tutto, secondo il Regolamento Cosmetico, le Autorità competenti devono avere a disposizione i dati riguardanti:
- identità,
- qualità,
- sicurezza,
- effetti attribuiti al cosmetico.
Quest’ultimo aspetto si basa su studi sperimentali, test di autovalutazione e pubblicazioni scientifiche.
La pubblicità tende, purtroppo, a privilegiare le valutazioni soggettive e di efficacia percepita rispetto a valutazioni oggettive basate su misurazioni strumentali certificate.
Quali sono i rischi legati ai cosmetici?
I prodotti cosmetici, così come tutti i prodotti a largo consumo, possono dar origine all’insorgenza di fenomeni allergici, purtroppo sempre più frequenti.
Tra i più comuni troviamo:
- le dermatiti da contatto,
- l’orticaria da contatto,
- l’alterazione della pigmentazione della pelle,
- danni al cuoio capelluto e alla struttura del capello.
Non sempre questi effetti sono dovuti direttamente al prodotto cosmetico, piuttosto sono causati da una predisposizione genetica o da patologie preesistenti.
Va però evidenziato che il commercio elettronico ha favorito l’immissione sul mercato di prodotti contraffatti che, non essendo sottoposti alle valutazioni di sicurezza, contengono spesso sostanze tossiche o vietate.
Per difendere i consumatori è attivo, da una decina di anni, il sistema europeo RAPEX (Rapid Alert System for non-food consumer products), il quale ogni settimana viene aggiornato in base alle segnalazioni del rischio per la salute, anche rispetto ai prodotti cosmetici.
Di recente questa piattaforma si avvale dell’ICSMS (The internet-supported information and communication system for the pan-European market surveillance), un sistema informatico per la sorveglianza del mercato europeo che garantisce l’applicazione della legislazione nel rispetto della sicurezza.
La tecnologia Nanomnia per migliorare gli effetti dei cosmetici
Fulcro della tecnologia Nanomnia è l’incapsulamento.
Tale processo, nel mondo cosmetico, si pone come obiettivo quello di favorire un buon assorbimento dei principi attivi, aumentandone così l’efficacia.
Potendo modulare le dimensioni e derivatizzando la superficie delle particelle si riesce, infatti, a ottimizzare la penetrazione dermica.
La conseguente riduzione della quantità di principio attivo, che altrimenti rimarrebbe inutilmente in superficie, aumenta l’efficienza di ogni trattamento.
I prodotti che possiamo formulare nei nostri laboratori sono sotto forma di:
- emulsioni, mediante l’utilizzo dell’LM20,
- beads, sfruttando l’incapsulatore Buchi B390,
- incapsulati secchi sintetizzati dallo spray dryer Buchi B290.
Infine, la scelta di polimeri naturali, biocompatibili e biodegradabili ci permette di operare nella massima sicurezza per il consumatore.