Già 20.000 anni fa l’uomo praticava l’agricoltura. A partire dalla Mesopotamia, per poi svilupparsi, in modo più o meno indipendente, in Cina, Egitto, Europa e America centrale.
L’osservazione dei cicli vitali delle piante, la conservazione e la piantagione dei semi di colture come grano, orzo e lenticchie hanno permesso alle prime tribù nomadi, dedite alla caccia e alla raccolta di frutti, di diventare lentamente stanziali, concentrandosi di conseguenza sul miglioramento tecnologico dell’agricoltura.
Sono nati così i primi rudimentali attrezzi, come aratri in legno e zappe, oltre all’utilizzo degli animali e all’introduzione dell’irrigazione.
In agricoltura tutte le innovazioni introdotte nel corso della storia sono sempre andate di pari passo con la conoscenza scientifica e il progresso tecnologico, apportando ricchezza e benessere alla società.
Cos’è l’agricoltura di precisione?
Per la produzione agricola è necessaria una conoscenza scientifica multidisciplinare, poiché si tratta di una complessa sinergia tra elementi fisici come suolo, atmosfera e acqua ed elementi biologici come le piante stesse e i parassiti.
Se pensiamo che ognuno di questi elementi può avere infinite varianti a seconda della localizzazione geografica, del trascorrere del tempo e dell’evoluzione naturale, ci rendiamo conto di come sia sempre più necessario non solo conoscere ma intervenire in maniera rapida su quanti più parametri produttivi possibile.
L’agricoltura di precisione può essere definita proprio come la strategia gestionale per conoscere le variabili che si manifestano durante la pratica agricola, identificando subito gli interventi necessari per ottimizzare la produzione.
Questo nuovo approccio all’agricoltura nasce negli anni ’70 con le tecnologie derivate dai centri di controllo USA.
Si amplia sfruttando, poi, i microprocessori degli anni ’80 e i vantaggi del GPS degli anni ’90, momento in cui viene coniato in modo ufficiale, in un workshop del Monata, l’espressione Precision Farming, ovvero agricoltura di precisione.
Perché usare l’agricoltura di precisione?
Oggi questo progresso agricolo-tecnologico serve per rispondere non solo al bisogno primario di una popolazione costantemente in forte crescita, ma anche alla necessità che il cibo sia sempre più sano, variegato e prodotto in maniera sostenibile.
Quali sono i vantaggi dell’agricoltura di precisione?
Utilizzare l’agricoltura di precisione, permette degli importanti benefici in termini di efficienza produttiva, maggior qualità del prodotto, riduzione dei costi aziendali e minimizzazione degli impatti ambientali.
Sono sufficienti alcuni esempi per vedere come ciò si concretizza:
- automatizzando l’aratura del terreno e la semina, sono ottimizzate, al contempo, la preparazione del terreno e la quantità di sementi, garantendo risparmio di materie prime e manodopera;
- l’irrigazione può essere automatizzata e coordinata con le previsioni meteo, con lo stato del terreno e con l’effettivo bisogno della coltura (diverso nelle differenti aree della coltura). La conseguenza sarà un notevole risparmio di questo importante bene primario; grande punto di forza dell’agricoltura di precisione;
- l’automatizzazione dell’utilizzo di concimi e agro-farmaci permette di circoscrivere il trattamento solo alla zona interessata dall’attacco di patogeni, garantendo un risparmio economico e soprattutto un minor inquinamento ambientale;
- la raccolta può essere automatizzata, identificando i diversi livelli di maturazione, e gestita in accordo con le previsioni meteo.
Come funziona l’agricoltura di precisione?
Quando entra in campo l’agricoltura di precisione, nella pratica, si sviluppa secondo diverse fasi operative, le quali fanno capo a tre dogmi fondamentali:
- fare la cosa giusta: acquisendo e registrando quanti più dati possibili;
- farla nel tempo giusto: interpretando e analizzando i dati raccolti;
- farla nel modo giusto: gestendo gli interventi sfruttando la più moderna tecnologia.
Definiti questi tre aspetti imprescindibili è possibile applicare la tecnologia all’agricoltura in numerosi e differenti modi. Vediamone alcuni più da vicino.
Utilizzo di sensori
Sensori ottici, a infrarossi e a microonde sono utilizzati per caratterizzare il terreno, determinandone la sostanza organica e il contenuto idrico.
Sensori di riflessione di luce visibile o infrarossa e a induzione elettromagnetica sono informativi sulle condizioni delle colture, in particolare del livello nutritivo e dell’eventuale attacco di patogeni.
Integrazione con software specifici
Esistono software che acquisiscono, controllano ed elaborano i dati, restituendo all’operatore informazioni in base alle quali decidere una strategia di intervento in campo.
Permettono altresì all’operatore di gestire l’intervento stesso, azionando da remoto macchinari statici o semoventi.
Guida di precisione
Questa tecnologia permette di controllare la traiettoria, il posizionamento in campo, la velocità e altri parametri relativi ai macchinari agricoli, mediante sistema satellitare GPS.
Il DPGS consente, grazie all’implementazione differenziale, di calcolare i paramenti in tempo reale con un’elevata precisione e senza correzioni.
In questo modo la copertura del terreno, da parte dei macchinari a guida semi autonoma, sarà totale stimando una sovrapposizione di circa il 10%.
L’agricoltura di precisione in Italia: lo stato delle cose
In Italia, il decreto ministeriale 22 dicembre 2017, a firma del Ministro Maurizio Martina, stabilisce le linee guida per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione, sulla base di un’analisi condotta da uno specifico Gruppo di Lavoro.
La Coldiretti, basandosi sui dati dell’Osservatorio Smart AgriFood, stima che in Italia l’agricoltura di precisione possa valere più di 400 milioni di euro.
Entro due anni il 10% della superficie coltivata si avvarrà della tecnologia 4.0 con applicazioni sempre più idonee alle diverse produzioni nazionali. Un esempio concreto sarà Demetra, un software agricolo aperto e condiviso a disposizione di tutti i coltivatori, che gestirà:
- l’ottimizzazione produttiva,
- la riduzione di costi aziendali,
- la minimizzazione degli impatti ambientali di sementi,
- fertilizzanti e agrofarmaci.
Questa importante innovazione dovrà però andare di pari passo con la digitalizzazione delle aree più interne del Paese e montane dove l’espansione della banda larga è ancora in ritardo.
In Nanomnia abbiamo molto in comune con l’agricoltura di precisione. Lavoriamo con gli stessi principi: dove serve, quando serve e se serve.
La nostra tecnologia non solo si adatta alla perfezione all’automazione, ma contribuisce ad aumentare l’efficacia dei trattamenti, diminuendo la quantità di agrofarmaci necessari ed eliminando le microplastiche utilizzate.